MONTSERRAT FIGUERAS
La Voix de l’Emotion

17,99


Referència: AVSA9889

  • Monsterrat Figueras

 


La necessità di rompere nettamente con la tradizione romantica emerge all’inizio degli anni settanta. È allora evidente che l’esecuzione della musica vocale antica ha bisogno di un approccio nuovo sia sul piano stilistico, sia su quello tecnico, analogo a quello che si sta cominciando a mettere in pratica per la musica strumentale. È l’epoca in cui alcuni giovani artisti impegnati in queste ricerche cominciano ad attirare l’attenzione delle critiche e del pubblico. Tra di loro, Montserrat Figueras è ben presto acclamata come uno dei capifila più appassionanti di questa nuova prospettiva.

Nata a Barcellona, comincia i suoi studi di canto con Jordi Albareda e fa già parte giovanissima del complesso di musica antica più prestigioso della Catalogna, Ars Musicæ, nel quale canta le opere dei grandi polifonisti spagnoli del XVI secolo, e le raccolte di canzoni della corte di Carlo V, che restano il nocciolo della sua formazione musicale. Col matrimonio con Jordi Savall, nel 1967, comincia un legame artistico e personale che lascerà la sua impronta sull’evoluzione di tutto il movimento di rinnovo dell’interpretazione della musica antica.

Alla Schola Cantorum Basiliensis e alla Musik Akademie di Basilea, dove studia con Kurt Widmer, Thomas Binkley e più tardi Eva Krasznai, Montserrat Figueras ha l’opportunità di sviluppare la sua formazione vocale generale, mentre nello stesso tempo si accosta alle ultime ricerche sulle tecniche vocali originali. Il clima peculiare di queste istituzioni è della massima importanza per lo sviluppo personale di Montserrat Figueras come cantante. La maggior parte dei trattati originali sulle tecniche di esecuzione strumentale dei secoli XVI, XVII e XVIII, sottolineano a più riprese che, quando si suona qualunque strumento, l’obiettivo principale è quello di imitare il più fedelmente possibile la voce umana, non solo dal punto di vista dell’espressione ma anche degli effetti tecnici. Ora, il solo mezzo per arrivare ad una concreta alternativa ai modelli vocali consolidati dello stile romantico, era di fare esattamente l’opposto, e cercare degli approcci simili a quelli che i musicisti di strumenti antichi erano riusciti ad elaborare fino allora. Se la Camerata fiorentina aveva inventato il nuovo “stile recitativo” come modo di “imitare col canto chi parla”, l’obiettivo è adesso, in una certa misura, quello di “imitare col canto chi suona”.

È probabilmente uno degli aspetti che mi impressionarono di più, la prima volta che assistetti a un recital di Montserrat Figueras e di Jordi Savall una ventina di anni fa, nella cappella barocca dell’Università di Coimbra. Interpretavano un tono humano spagnolo del Seicento, e la stessa frase musicale circolava tra la voce e la viola come se entrambe non fossero che elementi complementari di un unico strumento polifonico: tutti noi avevamo l’impressione che la viola di Jordi letteralmente cantasse, mentre Montserrat produceva esattamente lo stesso effetto di proiettare il suono e di articolare le frasi come se possedesse un modo miracoloso di trasformare le sue corde vocali in corde strofinate.

RUI VIEIRA NERY
Universidade Nova de Lisboa

Traduzione: Luca Chiantore / Musikeon.net

+ Informazioni nel libretto del CD

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