JOHANN-SEBASTIAN BACH
Les Quatre Ouvertures
Jordi Savall, Le Concert des Nations
Alia Vox Heritage
17,99€
Esaurito
Referència: AVSA9890A+B
- LE CONCERT DES NATIONS
- Dirección: JORDI SAVALL
- Fabio Biondi violon concertant
- Alfredo Bernardini & Paolo Grazzi hautbois
- Josep Borràs basson
- Marc Hantaï flûte solo
L’immagine di Bach ancora oggi, per molti, resta a grandi linee quella di un vecchio ben nutrito e leggermente rubicondo, che il ritrattista ufficiale della città di Lipsia ha rappresentato sotto la parrucca bianca e con l’abito nero del “cantor”. Brontolone, prolifico, e soprattutto saldo nella devozione luterana, lo vediamo percorrere di buon passo i trenta metri che separano la sua abitazione, nella scuola di St. Thomas, dall’atrio gotico della chiesa dove, domenica dopo domenica, anno dopo anno, egli fa ascoltare cantate, mottetti e pezzi per organo, che questo funzionario del culto deve ai suoi “nobilissimi, saggissimi e onoratissimi signori” e alla maggior gloria di Dio. È vero che l’importanza della sua opera sacra, in quantità come in qualità, e più ancora l’ambiente totalmente impregnato di spiritualità in cui si è sviluppato il suo genio, tendono a privilegiare questa immagine di musicista religioso. Ma rinchiudere Bach in questo campo, benché così vasto, sarebbe ridurre una personalità molto più complessa di quanto non sembrasse, e limitare, anche, la giusta percezione della sua opera sacra. Perché anche nella speculazione, perfino nella sua sfrenata propensione ai processi combinatori, Bach rimane un essere in carne e ossa, che troppo rare testimonianze ci dicono socievole e capace di godere la vita, amante dei viaggi e della compagnia degli amici, pronto a gustarsi in pace una buona pipa o un bicchiere d’acquavite.
Le opere per clavicembalo, per strumenti solisti, le partiture di musica di camera, testimoniano, certo, il lato “profano” della sua produzione, fuori dell’ambito dei riferimenti religiosi; ma rimandano alla sua intimità di uomo, alla piccola cerchia domestica e degli amici, degli allievi e dei colleghi. Ma Bach vive anche nel suo secolo, è anche un uomo pubblico, che affronta l’uditorio e ricerca il suo consenso: l’uomo delle cantate profane, omaggi allegorici o vere mini-opere, dei concerti – e delle suite. È, questo, tutto un campo generalmente trascurato della sua attività: organizzatore di concerti, dovette reclutare musicisti e solisti, retribuirli, ma anche dotarli di strumenti procurandoli lui stesso, fornire le partiture, garantire lo svolgimento di prove ed esecuzioni, che lui stesso dirigeva, suonando il clavicembalo, il violino o la viola, la viola da gamba o il violoncello.
CANTAGREL
Traduzione: Luca Chiantore / Musikeon.net
+ Informazioni nel libretto del CD
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